Valeria Condorelli

Francesca Jarre

La favola preferita di Valeria era quella di Peter Pan, ma non si immedesimava con Wendy o con Trilli: avrebbe scelto 1000 volte Peter, l’eterno bambino. Laureata in economia, ha viaggiato molto alla ricerca della sua Isola che non c’è, per trovarla infine ad Asti, dove è approdata per amore.
L’edificio ove è ubicata la scuola, l’ha stregata fin da subito; ha avuto la possibilità e la tenacia di immaginare e di realizzare ciò che avrebbe voluto quando era una bambina. È diventata così una realtà quella che nella sua mente era solo fantasia: pareti colorate e piene di disegni per stare sempre allegri, maestre appassionate per crescere curiosi e più di una lingua per superare tutti i confini.
A Francesca sono sempre piaciute le storie ed era certa che, da grande, avrebbe fatto la scrittrice, ma crescendo se n’è dimenticata. Ha studiato giurisprudenza ed è diventata avvocato, ma si annoiava a sentire i litigi degli adulti.
Quando è nato il suo bimbo, le sono tornati in mente i libri di Dahl e le rime di Rodari; poi ha incontrato Valeria, che le ha parlato della scuola.
Le è sembrata una storia bellissima da raccontare o, forse, da costruire, oltre al fatto che i litigi dei bambini sono molto meglio di quelli dei grandi: solo i primi, alla fine, fanno sempre la pace.